Fuori, il Carso è la terra della verità. Aspra, ostica, difficile. In una parola, vera. La terra della pietra e del vento, della natura forte e vigorosa. La terra delle stagioni dai colori da sogno, dell'aria tersa e pungente.
Dentro, il Carso è nella cantina. Fatta di pietra, parte di una casa antica che è testimone della lunga storia di questo territorio, la cantina è un angolo di natura gelosamente protetta, un ecosistema che crea naturalmente le condizioni ideali perchè la natura trovi la sua dimora.
Esterno ed interno hanno continuità. La vigna ha la sua cornice nel Carso, la vite cresce in mezzo alla natura. Anche la cantina ha la sua cornice nel Carso, il vino matura nello stesso ambiente. E' l'elemento principale di un universo, che fuori è percorso di energia, sferzato dalla bora che muove la vita. Il vino respira l'aria migliore.
La vigna è il libro della sapienza antica di chi ama la terra.
Non di più. Ogni ettaro cresce poco più di diecimila piante. Ogni pianta dà mezzo chilogrammo di uva. La natura sa qual è il suo equilibrio, l'uomo sta in ascolto per comprendere il linguaggio della terra. La pioggia bagna le viti, e non serve altra irrigazione. Non sono necessari concimi e insetticidi, nè anticrittogamici, perchè la terra chiede duro lavoro, attenzione ed esperienza, ma ripaga. Il procedimento è figlio della naturale imperfezione; la mano dell'uomo deve assecondare, non modificare. L'uva che entra in cantina si prepara a macerazioni lunghe, lente, che restituiscono poco per volta quanto la natura ha creato nel tempo.
Ciò che la natura ha dato alla vigna ora è dell'uva e va al vino.
La temperatura è naturalmente costante. Non servono filtri e refrigerazione, il vino nasce nel modo più naturale e trova nell'anfora il suo contenitore per eccellenza, l'elemento fondamentale della vinificazione. Il vino si esprime al meglio, custodito nella terracotta sottoterra, posto ad una temperatura costante per un periodo tra i cinque e i sette mesi. Passerà poi due anni nella botte grande, perchè i tempi non si affrettano. E' l'attesa naturale, come quella di una madre per il figlio.
E' l'occasione più bella, perchè il piacere sta nel sapere aspettare.
La storia non si dimentica. L'azienda di oggi è l'erede di una famiglia contadina, da sempre fortemente legata alla sua terra. La passione ha radici nella consapevolezza di ciò che si è. Oggi esprime con un vino, uno soltanto - Vitovska, il vino del Carso - un ricco patrimonio di storia. La via è una ed è già tracciata, la scelta di percorrerla è la più ovvia. E' la scelta di una vita legata alla natura, all'ascolto della terra e dei suoi tempi. Nulla si forza, la saggezza sta nell'aspettare il tempo giusto. E' la strada della naturalità, del rispetto della vita. Il vino nasce nel suo microcosmo, è lo specchio della natura.
Il Carso che sta fuori si ritrova nella bottiglia.
Amo queste parole semplici dei nostri contadini carsici, le amo, oh, le preferisco a voi, poeti cittadini.
Mi sembra di vedere il sereno paesaggio sopra la verde e quiete dolina, mi sembra di vedere le rocce e i pini che fanno la guardia.
Amo anche il loro aspro silenzio; come una ruvida mano un bambino smarrito m'invitano spesso e di nuovo lassu'.
Stanotte ascoltavamo la bora e non abbiamo dormito niente; di cose strane e paurose parlavamo sottovoce.
Come ci si sente in mare al naufragar dei navigli, e quanto freddi e tremendi siano i flutti marini.
Stanotte ascoltavamo la bora e non abbiamo dormito niente; sognavamo di poter salpare con la bora e raggiungere altre rive.
Il freddo mattino cominciò a risplendere, (chissà dove erano ormai le navi) noi invece siamo andati nell'orto a cogliere sotto i peri, i meli, frutti vermigli
Sussuranno le brezze nei campi, lievi ondeggiano le erbe e il sole irradia la dolina, che importa se tu sei lontana!
Le campane suonano a festa, l'eso si disperde nel vento e nei campi tutto solo me ne sto. Chi vuol tristezza? Io gliela do.
Pini fragranti, pini odorosi, il loro profumo è sano e forte e chi torna dalla loro solitudine, non è più malato.
Su questo lembo di terra pietrosa tutto è bello e vero essere, vivere, lottare sentirsi giovane e sano.
Pini fragranti, compagni tenaci, dolci compagni di spazi perduti, io vi saluto dalla mia solitudine, densa di grave e desolata bellezza
Gli usignoli cantano all'ombra dei cespugli in mezzo alla dolina; solo soletto erro nei campi in quest'ora silenziosa.
Nella rugiada brillano la collina e la campagna, cristalli d'argento... E nel mio cuore sereno si specchia la luna.
Se solo sapessi, vi canterei il fruscìo luminoso dei pioppi, il sole del Carso nel fresco settembre, i bianchi valloni di grano saraceno.
Se solo sapessi, vi canterei, vi canterei una ragazza; le voglio tanto bene e non la do per nulla, nulla al mondo.